La danza e la letteratura, si sa, da sempre vanno a braccetto. Tantissime sono le opere letterarie che nel corso degli anni sono state, e vengono tuttora, trasformate in balletto dai coreografi di tutto il mondo. Questa volta a fare da protagonista è una fiaba scritta alla fine del XVII secolo da Charles Perrault, poi riproposta da molti altri, che è diventata balletto nel 1813 e che ha avuto una fortunatissima diffusione grazie alla produzione cinematografica Disney del 1950: Cenerentola.

Alla fine troverete i nostri consigli d’acquisto sulle migliori versioni del balletto da trovare in DVD!

Marianela Núñez in Cinderella by Frederick Ashton – Photo Credit: Sebastian-Nevols

Trama

Se in pochi sanno che la Cenerentola danzata è nata molto prima del cartone Disney, tutti invece (o quasi) ne conoscono la storia, almeno la versione più famosa. La trama del balletto è ispirata alla fiaba di Perrault, che racconta di una giovane ragazza di nome Cenerentola che, dopo la morte della madre e poi del padre, si ritrova a vivere come sguattera nel castello insieme alla matrigna cattiva e alle sorellastre. Quando un giorno le ragazze vengono invitate a palazzo per una grande festa, Cenerentola, con l’aiuto della Fata Madrina, conosce il Principe e se ne innamora. A palazzo però Cenerentola perde la scarpetta di cristallo che viene poi ritrovata dal Principe: questi inizia a cercarla tra tutte le fanciulle del paese e scopre che solo a lei la scarpetta calza a pennello. I due innamorati possono così ritrovarsi e vivere per sempre felici e contenti.

Le prime coreografie

Proposta in tre atti, la versione coreografica della fiaba di Cenerentola ha visto nel tempo numerosi allestimenti. A dare inizio a tutto ciò fu il grande danzatore francese Louis Antoin Duport nel 1813, che ne presentò una primissima versione senza ancora la celebre partitura di Prokofiev che negli anni successivi ha caratterizzato l’opera. Verso la fine dell’800 furono però tre dei coreografi più importanti dell’epoca a realizzarne una versione degna di nota per il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con la partitura del barone Boris Vietinghoff-Scheel: Marius Petipa, Lev Ivanov ed Enrico Cecchetti.

Nonostante l’opera sia stata eliminata dal repertorio, essa è sicuramente ricordata per essere stata la prima esibizione russa della danzatrice Pierina Legnani. Ancor più iconico il fatto che qui, per la prima volta, la Legnani diede prova della sua ineguagliabile tecnica esibendosi in quelli che successivamente sono diventati i famosissimi 32 fouettés en tournant, ora presenti in tutte le code dei balletti. Si narra infatti che la ballerina, per dimostrare la sua bravura, poggiasse a terra una moneta e ne disegnasse la circonferenza, per poi eseguire i famosi giri senza mai uscire con la punta dal cerchio. Il merito, a detta sua, doveva essere delle scarpette “d’acciaio” fabbricate in Italia apposta per lei.

Pierina Legnani in Cenerentola – 1893

La partitura di Prokofiev

Ci vollero diversi altri anni prima che Sergej Prokofiev scrivesse la partitura per la Cenerentola che tutti noi oggi conosciamo. Il suo lavoro iniziò nel 1940 su commissione del Teatro Kirov di Leningrado a distanza di quasi dieci anni dal capolavoro composto per Romeo e Giulietta. Gli anni a venire furono però molto difficili per Prokofiev per via dell’inizio del conflitto con la Germania, che lo costrinse ad interrompere il lavoro e a completare la partitura soltanto nel 1944 con libretto di Nikolaj Volkov. La coreografia fu affidata inizialmente a Konstantin Sergeyev, per poi passare l’anno seguente a Rostislav Zakharov.

La sua opera andò in scena il 22 Novembre 1945 al Teatro Bolshoi di Mosca e vide come protagonista Olga Lepesinskaja ad alternarsi con la grandissima Galina Ulanova, perfetta incarnazione della Cenerentola che Prokofiev aveva descritto nella sua musica: «Un personaggio – scrive Marinella Guatterini in “ABC del Balletto” – nobile, colmo di affetto per la gente comune, oltre che modesta e laboriosa». Nonostante tutto, la versione di Sergeyev andò comunque in scena al Teatro Kirov nel ’46 con protagonisti il coreografo stesso nei panni del Principe e la moglie Natalija Dudinskaja in quelli di Cenerentola.

Estratto da Cinderella di Konstantin Sergeyev – Teatro Kirov, 1978

La versione di Frederick Ashton

Tra i coreografi che hanno costruito una propria versione di Cenerentola, l’inglese Frederick Ashton è sicuramente quello che più di ogni altro ne ha caratterizzato lo stile. Messo in scena nel 1948 con il Sadler’s Wells Ballet (oggi Royal Ballet), il balletto di Ashton richiama la scuola coreografica di Petipa, di cui era grande sostenitore, e la mescola ad un forte gusto britannico. Una delle scelte più peculiari dell’opera si ritrova infatti, oltre che nell’assenza della matrigna cattiva, nell’inserimento di due personaggi maschili en travesti nei ruoli delle sorellastre. Alla Prima dello spettacolo, e in alcune rappresentazioni successive, fu proprio il coreografo stesso insieme al collega Robert Helpmann ad interpretare i ruoli che hanno dato origine al registro comico tipico del balletto di Ashton. (Un estratto è disponibile a questo link).

Frederick Ashton e Robert Helpmann in Cinderella – Sadler’s Wells Ballet 1949
(Photo Credit: Donald Southern ROH)

Il ruolo di Cenerentola venne creato da Ashton per la prediletta Margot Fonteyn, che però si infortunò poco prima della messa in scena e fu sostituita da Moira Shrearer (protagonista del film Scarpette Rosse) in coppia con Michael Somes. Il balletto rappresentò per anni la produzione natalizia del Royal Ballet e Fonteyn riuscì a danzare comunque nel ruolo negli anni a seguire. Nel ’72 l’opera fu ripresa dall’Australian Ballet, sempre con Ashton ed Helpmann come sorellastre, e fu poi aggiornata nel 2003 dal Royal Ballet, con Anthony Dowell e Wayne Sleep ad interpretare le sorellastre e Alina Cojocaru come Cenerentola.

Il balletto di Ashton, soprattutto dal punto di vista della tradizione comica, ispirò anche alcune versioni successive ad opera di altri coreografi. Primo tra tutti Loris Gai che mise in scena una versione di Cenerentola nel ’73 con la regia di Beppe Menegatti e le scene di Beni Monstresor, che vedeva le stelle Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi nei ruoli principali. Bortoluzzi stesso ne creò poi una sua versione nel ’77 per il Teatro alla Scala di Milano.

Estratto da Cinderella di Sir Frederick Ashton con Margot Fonteyn e Michael Somes – Royal Ballet 1957

Rivisitazioni e modernismi

Tra le tante rivisitazioni che Cenerentola ha avuto nel corso della storia, alcune spiccano più di altre per modernità e distacco dalla tradizione. Tra queste, due in particolare hanno lasciato invariata la sostanza del balletto ma hanno rivisto in tutto la forma della messa in scena: è il caso delle rielaborazioni di Rudolf Nureyev (1986) e di Maguy Marin (1985). Se il primo ha scelto di ambientare la fiaba di Cenerentola in una Hollywood anni ’30, la seconda capovolge totalmente il romanticismo della storia trasformando i danzatori in bambole crudeli e inquietanti.

Nella versione di Nureyev la protagonista è una giovane ragazza che fugge da un padre alcolizzato e da una matrigna cattiva ma che riesce comunque a debuttare al cinema e a catturare il cuore dell’attore protagonista. Qui il coreografo, come in molte altre sue rielaborazioni ballettistiche, ricorre ancora una volta all’utilizzo di alcuni dei suoi temi preferiti, come il desiderio di fuggire dalla realtà della vita, la mescolanza tra mondo reale e mondo immaginario, i sogni misteriosi ed enigmatici e la realizzazione dei sogni attraverso l’arte. (È possibile visionare l’opera completa a questo link).

Dorothée Gilbert e Hugo Marchand in Cinderella by Rudolf Nureyev – Opéra de Paris 2018

L’opera di Maguy Marin segue invece lo stile anticonformistico e rivoluzionario della nuova ondata di coreografie che stava travolgendo la Francia in quegli anni. Mantenendo costante il suo approccio alla creazione coreografica infatti, Marin crea un’opera satirica dove i personaggi, oscillando anche nell’andatura tra una scenografia e l’altra, si rivelano grotteschi e volutamente accentuati. Particolarmente caratterizzante per una rilettura in chiave moderna è l’aggiunta alla partitura di Prokofiev, che comunque rimane il motivo principale, di alcuni spezzoni di musica elettronica. (Il balletto completo è disponibile a questo link)

Ultima, ma non per importanza, la Cenerentola di Christopher Wheeldon torna invece ad abbracciare la tradizione classica, tentando però allo stesso tempo di allontanarsi dalla versione iconica, e fin troppo conosciuta al pubblico inglese, di Frederick Ashton. Avvicinandosi maggiormente alla storia dei Fratelli Grimm infatti, il coreografo sceglie di interpretare la partitura in modo innovativo e di utilizzare, al posto delle Fata Madrina, lo spirito di un albero guida nato dalla tomba della madre e innaffiato dalle lacrime di Cenerentola. L’opera di Wheeldon, realizzata nel 2012 in co-produzione con il Duch National Ballet, è colorata e spumeggiante, ottimista e rispecchia a pieno lo stile artistico del coreografo inglese.

Anna Tsygankova e Matthew Golding in Cinderella di Christopher Wheeldon

Consigli d’acquisto

Dopo aver visto le più importanti versioni di questo meraviglioso balletto, qui troverete una guida alle varie versioni in DVD che potete trovare online e acquistare cliccando direttamente sui titoli.

  • CENDRILLON – KONSANTIN SERGEYEV: Dvd del 1985 registrato al Bolshoi con protagonista Gabriela Komleva nel ruolo di Cenerentola. È una registrazione adatta a chi ama i filmati storici, con qualche imperfezione tecnica e tecnologie sicuramente non paragonabili a quelle di oggi. Il balletto si distingue per essere stato ripreso come un film e per presentare quindi dei rudimentali effetti speciali.
  • CENDRILLON – FREDERICK ASHTON: Questa versione è stata registrata nel 1969 al Covent Garden e vede come protagonisti Antoinette Sibley e Anthony Dowell. Anche in questo caso di tratta di una versione storica che ogni appassionato di balletto dovrebbe avere nella propria videoteca, perché è una delle poche registrazioni rimaste in cui è possibile assistere all’interpretazione di Ashton stesso e di Robert Helpmann nei panni delle sorellastre.
  • CENDRILLON – CHRISTOPHER WHEELDON: Questa è una delle produzioni più recenti, firmata da Christopher Wheeldon nel 2012 per il Balletto Nazionale Olandese con protagonisti Anna Tsygankova e Matthew Golding. L’opera, dall’atmosfera vivace e colorata, è ripresa in teatro e presenta dei numerosi effetti speciali che hanno permesso al coreografo di vincere il premio Benois de la Danse. Nel cofanetto è presente anche un altro grande balletto di Wheeldon, “Alice’s Adventures in Wonderland“.

Una replica a “Cenerentola: una fiaba che danza”

Lascia un commento

In voga