Continua il ciclo di interviste della rubrica “Racconta il tuo progetto”. L’iniziativa è dedicata a ballerini, coreografi, insegnanti e altri professionisti del mondo della danza che vogliono far conoscere in modo approfondito e personalizzato la propria attività. Se anche tu vuoi partecipare, contattaci subito!

Oggi abbiamo con noi Luciana Mauro, una giovane danzatrice che, con forza e determinazione, cerca di portare avanti la sua passione per la danza nonostante il difficile periodo pandemico appena vissuto e per, finalmente, riuscire a lavorare stabilmente in una compagnia di balletto, sia in Italia che all’estero.

Ciao Luciana e grazie per aver partecipato alla nostra iniziativa. Raccontaci un po’ di te, chi sei e cosa fai nella vita?

Salve a tutti voi. Intanto vi ringrazio per il vostro interesse e sono davvero felice e grata di poter contribuire alla vostra iniziativa. Io sono una ballerina professionista e mi sono laureata in Scienze delle attività motorie e sportive durante il periodo Covid. É da quel momento che mi sono approcciata anche al mondo dell’allenamento e del pilates per i danzatori, di cui mi occupo attualmente con lezioni online di stretching, posturale e allenamento funzionale. La mia passione più grande rimane comunque la danza, che amo in tutte le sue forme, ma mi appassiona anche lo sport, la natura, la filosofia e la cultura in generale.

Come è nata quindi questa passione per la danza?

La mia passione per la danza è nata sin da quando ero bambina, sempre pronta a piroettare, saltare e danzare davanti a tutti. Mi piaceva molto guardare Anbeta in tv e la serie “Paso Adelante”, dalle quali cercavo di rubare i passi del mestiere. Ho cominciato a studiare effettivamente a 12 anni in una scuola locale e a 15 anni ho creato la mia prima coreografia, per esprimere un momento particolarmente triste che stavo vivendo. Nonostante ciò però, ho potuto cominciare ad allenarmi professionalmente verso i 16 anni e sin dalla prima volta in cui ho indossato le scarpette ho capito che era quello che volevo fare nella vita. La danza mi ha permesso di esprimere ciò che sentivo e di liberarmi dalle tensioni e dalle emozioni negative. Non mi è mai pesato dividermi tra la scuola, l’Università e gli allenamenti, rinunciando ad una vita “comune”, anzi se potessi tornare indietro lo rifarei sicuramente.

Quando hai capito che la danza sarebbe stata il tuo lavoro?

Sin da quando ho cominciato ho sempre saputo che avrei voluto fare della danza il mio lavoro e non mi importavano la fatica, l’impegno, i sacrifici e le rinunce. Poi quando ho iniziato a partecipare ai primi “spettacoli” ho cominciato a piacermi la sensazione che si prova prima durante e dopo di essi: l’ansia, i ripensamenti, dimenticare i passi poco prima dello spettacolo e magicamente ricordarli in scena, le prove lunghe ed estenuanti che venivano ripagate poi in scena dagli applausi calorosi del pubblico. Mi emozionava il pensiero che qualcuno un giorno avrebbe pagato per vedermi danzare, che avrei potuto interpretare dei ruoli complessi. Questo per me significa “non lavorare” neanche un giorno della mia vita ed è così che ho deciso di perseguire e insistere con lo studio per potermi garantire questo lavoro.

Qual è stata la tua formazione professionale?

La mia formazione professionale è stata abbastanza varia. Non ho frequentato un percorso accademico in qualche prestigioso teatro italiano ma un percorso accademico in una scuola privata. Provengo infatti da un paesino di provincia e i miei genitori non avevano la più pallida idea di cosa fosse la danza o di cosa significasse per me, anzi l’hanno sempre vista come un hobby. Per questo motivo ho sempre cercato di informarmi su come poter migliorare, dove andare per apprendere quanto più possibile, così ho iniziato a studiare in diverse scuole con vari maestri, ho frequentato stage, workshop, settimane di studio in più città italiane, borse di studio e competizioni.

Quale è lo stile di danza che senti più tuo e che più ti appassiona? E quale il ruolo più bello che hai interpretato?

Prevalentemente sono una ballerina classica, disciplina che ritengo sia la madre indiscussa di tutte le altre, ma sono anche abbastanza versatile e riesco con facilità a passare ad altri stili come il contemporaneo e il modern, passando anche per l’hip hop, l’heels, il flamenco e il musical, di cui ho seguito alcune lezioni. Penso che fino ad ora il ruolo più bello che io abbia mai interpretato sia stato Aurora da “La Bella Addormentata”.

Attualmente sei una danzatrice professionista. Per quali compagnie hai lavorato?

Ho da poco iniziato ad entrare nel mondo del lavoro, un po’ per aver cominciato tardi, un po’ per questi due anni pandemici. Prima del Covid ero stata presa alla Joffrey Ballet e all’Alvin Ailey ma la pandemia mi ha costretto a cambiare i piani e a rimandare i miei sogni. Nonostante tutto però non ho mai perso la passione, la speranza, la fiducia e l’allenamento, mi sono appassionata al body conditioning per danzatori e al pilates, che mi hanno permesso di migliorare tantissimo e di velocizzare i tempi di recupero dell’allenamento. Alla fine del 2022 poi sono finalmente partita per una piccola tournèe in Germania con la compagnia Moscow State Ballet dove ho danzato Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Giselle e Lo Schiaccianoci.

Sappiamo che da poco ti sei trasferita in una nuova città, come mai hai fatto questa scelta?

Sì è vero, da poco mi sono trasferita a Reggio Emilia. Ho avuto la fortuna di essere stata presa all’audizione per il corso di formazione professionale presso la rinomata scuola Nuovo Balletto Classico fondata da Liliana Cosi e Marinel Stefanescu. Sono molto grata e felice di poter prendere parte a questo progetto finanziato dalla regione Emilia-Romagna e di avere l’occasione di lavorare ancora più intensamente su me stessa per poter fare nuove audizioni e magari riuscire a lavorare in qualche grande compagnia o teatro estero.

Quindi adesso sei alla ricerca di un contratto?

Sì, perché purtroppo qui in Italia è molto difficile lavorare stabilmente come danzatore ed è il motivo per il quale voglio confrontarmi con realtà estere e riuscire ad avere possibilità di carriera fuori dall’Italia.

Secondo te, cosa ti contraddistingue dalle altre danzatrici? O, in altre parole, quali sono i tuoi punti di forza?

Da sempre mi sono sentita diversa poiché la danza mi ha sempre permesso di esprimermi e anche un po’ di raccontare la mia storia personale. Sin da piccola mi piaceva avere pezzi da “solista”, in cui ero diversa dagli altri. Ho sempre capito che oltre ad apprendere tutto della tecnica avrei voluto un giorno essere un’artista a 360 e distinguermi dagli altri per la mia personalità e artisticità, cosa che va ben oltre le 50 pirouettes e i piedi perfettamente en dehors. I miei punti di forza sono sicuramente la costanza, la determinazione, l’essere testarda ma anche particolarmente sensibile, l’essere estremamente maniacale e perfezionista.

Se qualcuno dei nostri lettori volesse contattarti, dove può trovarti?

Chiunque volesse contattarmi può trovarmi su Instagram come _dasein._ oppure scrivermi per e-mail a lucianamauro0806@hotmail.com.

Grazie Luciana per questa intervista e in bocca al lupo per il tuo lavoro!

Grazie ancora a voi di DANZA&Balletto Magazine per l’opportunità!

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