Anche questa settimana vi proponiamo una nuova intervista della rubrica “Racconta il tuo progetto”. L’iniziativa è dedicata a ballerini, coreografi, insegnanti e altri professionisti del mondo della danza che vogliono far conoscere in modo approfondito e personalizzato la propria attività. Se anche tu vuoi partecipare, contattaci subito!

Per l’appuntamento di questo venerdì siamo felici di farvi conoscere Sara Molinatti, educatrice motoria e dance for kidness trainer, che ci presenta un progetto davvero interessante di danza educativa per bambini e ragazzi inseriti in un contesto difficile e multiculturale. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Sara e grazie per aver partecipato alla nostra iniziativa. Raccontaci un po’ di te, chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao a tutti e grazie a voi per l’opportunità. Il mio nome è Sara Molinatti, sono di Torino e sono un’educatrice motoria. La mia formazione parte dal liceo classico per poi spostarsi a Scienze dell’attività Motoria e Sportiva, con specializzazione in Attività Fisica Adattata. Da 7 anni la mia vita si svolge in gran parte presso il Sermig Torino, l’Arsenale della Pace, un policentro che svolge tantissimi servizi sia a livello internazionale che per il territorio, il quartiere e la comunità, dove “l’Altro” è considerato un dono ed una preziosa risorsa.

Come mai hai scelto questo percorso professionale?

Questa mia scelta professionale nasce da una parte da una mia esigenza e disposizione interna, e dall’altra invece dall’unione del percorso di tirocinio presso il Sermig, confluito nella stesura di entrambe le mie tesi universitarie a tema Sport e Inclusione insieme ad altre esperienze legate alla gentilezza e al dialogo presso altre realtà. 

Al Sermig di cosa ti occupi nello specifico?

Al Sermig lavoro nel doposcuola settimanale e presso il palazzetto sportivo, svolgendo svariate attività con gli 86 bambini di 25 nazionalità diverse che lo frequentano (fascia 6-10 anni). Il quartiere Aurora di Torino, in cui è ubicato il Sermig, è un luogo abbastanza difficile, raccoglie disagi e problematiche di ordine sociale, politico ed economico, ma è anche particolare e molto interessante, fortemente multietnico e ricco di differenze che ogni giorno provano a convivere insieme. 

In che modo la danza si inserisce all’interno di questo tuo progetto?

Nello specifico, per quanto riguarda la danza, con 45 bambine del doposcuola Sermig svolgo un laboratorio di danza educativa. Questo mio progetto, che sarebbe bello esportare ed allargare anche alle scuole del territorio e non, unisce l’insegnamento delle basi di danza (propedeutica, gioco-danza, basi hip hop, moderna, afro beat) a concetti ed aspetti di educativa (tematiche della gentilezza, del rispetto, antibullismo).

E nel pratico, come si svolge?

Nel pratico, si svolge in piccole fasi: arrivo/accoglienza, circle time di condivisione, riscaldamento, insegnamento/ripasso delle coreografie che si stanno preparando per il flashmob/saggio finale Sermig, chiusura con un’altra piccola condivisione, affrontando una volta al mese un argomento specifico attraverso esempi/dialoghi/testimonianze/video. 

Molto interessante. Puoi raccontarci come è nata l’idea?

La gentilezza è un po’ il fulcro da cui è partita questa idea. Quattro anni fa, prima del Covid, mi sono affiliata nonché specializzata in “Dance for kindness”, diventando “Kindness trainer” con l’associazione non profit “Life vest inside”, un’organizzazione con sede a New York City ma itinerante e social, che agisce nella comunità per prevenire problemi sociali come bullismo, depressione e abuso di sostanze, adottando un approccio proattivo. Dance for Kindness è uno dei grandi rami dell’associazione, avviato nel 2012, e gestisce un evento Internazionale per celebrare la Giornata Mondiale della gentilezza che cade il 13 novembre: durante questo raduno, sia dal vivo che online, gruppi da tutto il mondo si uniscono per ballare facendo un Kindness Freezmob/Flashmob, eseguendo la stessa coreografia, costruita da esperti dell’associazione, sulle note dello stesso brano, il tutto, nello stesso giorno. Con le bambine del doposcuola Sermig, nel tempo, abbiamo partecipato al kindness flashmob, rappresentando orgogliosamente la città di Torino come unico gruppo, nel mondo.

Davvero un bel progetto Sara, grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per il tuo lavoro!

Grazie ancora a voi di DANZA&Balletto Magazine per avermi dato l’occasione di condividerlo.

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