Uscirà il 12 Ottobre al cinema “Joika – A un passo dal sogno“, il film biografico sulla prima ballerina americana a diventare Solista del Bolshoi Ballet Theatre, Joy Womack. Diretto da James Napier Robertson e distribuito da Eagle Pictures, il film vedrà protagoniste Diane Kruger e Talia Ryder. Con loro, anche importanti nomi della danza internazionale quali Oleg Ivenko e Natalia Osipova.

Il film

Joika – a un passo dal sogno racconta la storia di una ballerina texana quindicenne, Joy Womack, che viene accettata al prestigioso Bolshoi Ballet di Mosca. Il suo sogno è diventare prima ballerina della compagnia, ma la strada per realizzarlo si rivela davvero dura. Joy è pronta a tutto, anche a un matrimonio di convenienza con un uomo russo per ottenere il visto di ammissione al Bolshoi. Ripudiata dalla sua famiglia per le sue scelte, l’adolescente parte per la Russia.

La sua insegnante è la celebre ballerina Tatiyana Volkova, che la sottopone a ritmi di allenamento serratissimi imponendole anche un regime alimentare estremamente ristretto per perdere peso e rientrare nei canoni richiesti. La competizione è spietata e la ragazza non può permettersi di sbagliare o di mollare, segue una routine rigida fino a quando riesce a diplomarsi. Ma la sfida più difficile inizia ora.

In uscita il 12 Ottobre, il film vedrà Diane Kruger nei panni della Maestra Tatiyana Volkova e Talia Ryder in quelli della giovane protagonista. Insieme a loro gli attori Tomasz Kot, Karolina Gruszka, Borys Szyc, Natasha Alderslade, Martin Hugh Henley e i danzatori Oleg Ivenko, già protagonista della pellicola Nureyev – The White Crown, e Natalia Osipova, stella internazionale e Principal Dancer del Royal Ballet di Londra.

Chi è Joika?

Nata a Beverly Hills, in California, Joy inizia a studiare danza all’età di quattro anni alla Westside Academy of Ballet. Dopo aver studiato alla Kirov Academy of Ballet di Washington DC, viene scelta per frequentare il Bolshoi Ballet Academy di Mosca. Nel 2009 le viene offerto un contratto di tre anni per diventare una delle prime danzatrici americane mai selezionate per il programma russo e a diciassette anni, mentre frequenta la scuola, diventa la prima ballerina americana a danzare il ruolo principale in La Fille Mal Gardee di Yuri Grigorovich.

Qui diventa la prima americana ad ottenere un Diploma Rosso e, mentre frequenta ancora l’ultimo anno, si esibisce nel ruolo principale in Paquita. Nel 2012, Joy è la prima donna americana a firmare un contratto da solista con il Bolshoi Ballet Theater mostrando ufficialmente, per la prima volta nella storia, il divario tra lo stile di balletto russo e quello occidentale. Dopo il diploma però, quando tutto sembra ormai ottenuto e il peggio sembra passato, per Joy iniziano le vere difficoltà.

Photo Credit: Graphic Revolution Studio

L’accusa al Bolshoi

Nel 2013, dopo aver realizzato il suo sogno più grande, quello di entrare al Bolshoi, la ballerina ne scopre (e ne rivela) i lati più oscuri: accusa il management di corruzione e denuncia la tangente di 10.000 dollari che le sono stati chiesti per assicurarsi un ruolo in scena.

«Mi è stato spiegato molto chiaramente che avrei avuto bisogno di uno sponsor se volevo avere qualche possibilità di danzare e che 10 mila dollari era la mazzetta iniziale per ottenere una parte. “Dovresti essere più intelligente, più furba. Pensaci”, mi è stato detto. Ma io non sono quel tipo di persona. Non pago e non faccio sesso con nessuno per fare carriera. Dover lasciare tutto mi spezza il cuore. È stata la decisione più difficile della mia vita. Danzare al Bolshoi era la cosa che desideravo di più al mondo, ma non ho avuto scelta».

La vicenda scatena la reazione di ballerini e pubblico, divisi tra chi supporta le accuse, come il collega Pavel Dmitrichenko (accusato di aver colpito con l’acido l’allora direttore “corrotto” Sergei Filin), e chi invece la incolpa di volersi solo fare pubblicità. Prevedibili le affermazioni di molte colleghe, che confermano di aver avuto ruoli in compagnia soltanto grazie al duro lavoro e non ai favoritismi.

Delusa dal suo amato Bolshoi, per il quale ha lottato così tanto, a 19 anni accetta un invito per entrare come Principal Dancer nel Kremlin Ballet e dove rimane fino al 2018. Successivamente, viene invitata a Seol, in Korea del Sud, come Principal Dancer con lo Universal Ballet e poi nel Boston Ballet. Su di lei, nel 2021 è uscito anche un documentario dal titolo Joy Womack: The White Swan, che racconta della sua vita in Russia e dei sette anni di viaggio dagli Stati Uniti al Cremlino.

Fonti:

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