Capolavoro indiscusso del coreografo John Cranko, Onegin è una storia d’amore drammatica messa in scena per la prima volta a Stoccarda nel 1965. Ispirato all’omonimo romanzo di Aleksandr Puškin, già trasformato in un’opera lirica, il balletto ha visto come primi interpreti la grande Marcia Haydée nel ruolo di Tatiana, Ray Barra in quello di Onegin e Egon Madsen e Ana Cardus nei ruoli di Lensky e Olga.

Marcia Haydee e Richard Cragun in Onegin
Marcia Haydee e Richard Cragun in un passo a due dal balletto “Onegin” di John Cranko allo Staatstheater Stuttgart (Stuttgart State Theatre)

Un inizio non proprio semplice

Perfetto esempio di moderno “dramma in danza”, Onegin è un capolavoro del balletto classico del 1965 che John Cranko, allora coreografo di punta nonché direttore del Balletto di Stoccarda, riscrive con maestria e sensibilità sulla base del romanzo di Aleksandr Puškin Eugenio Onegin. Diventato già un’opera lirica musicata da Čajkovskij, la genesi dell’adattamento coreografico non è semplice. Nel 1952 infatti Cranko viene incaricato di creare le coreografie per l’opera in scena al Covent Garden.

Proprio qui ha l’idea di realizzare un balletto che rappresenti lo stesso soggetto, ma la Royal Opera House non accetta l’adattamento e Cranko decide di rivolgersi al Balletto di Stoccarda. Stavolta l’amministrazione del teatro avalla l’idea ma non gli permette di usare la partitura originale. Il coreografo non si perde d’animo e si rivolge a Kurt-Heinze Stolze, fidato collaboratore, per arrangiare altri brani di Ciaikovski.

La scelta è quella di orchestrare alcuni brani per pianoforte, alcuni dei quali tratti dal ciclo delle Stagioni, ed estrapolare alcuni momenti da poemi sinfonici quali Francesca da Rimini Romeo e Giulietta oltre che dall’opera I capricci di Oksana o Vakula il fabbro. Alla fine, anche grazie ad interpreti del calibro di Marcia Haydée e Ray Barra nei ruoli principali, il risultato viene molto apprezzato dal pubblico dell’epoca, anche se non mancano i critici che lamentano l’aver scartato le musiche dell’opera lirica.

Ruslan Skvortsov and Evgenia Obraztsova in Onegin

La storia di Onegin

Il balletto in tre atti racconta la grande storia d’amore infelice tra Tatiana e Onegin. Lui, giovane e annoiato aristocratico, si lascia sfuggire quello che troppo tardi riconoscerà come il vero, grande amore della sua vita. Nel primo atto la giovane ragazza di campagna Tatiana si innamora a prima vista di Onegin, che gli viene presentato dal fidanzato della sorella Olga, Lensky. Per confessare i suoi sentimenti, la ragazza scrive all’innamorato una lettera d’amore.

Nel secondo atto, durante i festeggiamenti per il compleanno di Tatiana, il giovane legge la lettera e la strappa di fronte a lei, irritato dalla troppa ingenuità della ragazza e consapevole di appartenere a un rango più alto della società. Come se non bastasse, davanti a tutti inizia a corteggiare Olga, così Lensky per gelosia lo sfida a duello. Qui, involontariamente, Onegin lo colpisce con la pistola e lo uccide. Pieno di rimorsi, decide di fuggire.

Il terzo atto si apre a distanza di dieci anni, quando Tatiana ha rinunciato all’amore giovanile e si è sposata con il principe Gremin. Durante un ballo appare improvvisamente Onegin che, vedendo la ragazza diventata ormai una donna elegante e sofisticata, si rende conto dell’errore fatto. In tutti i modi cerca di rimediare, ma ormai per Tatiana è troppo tardi e straccia la lettera d’amore che Onegin le ha scritto, proprio come lui aveva fatto anni prima.

Ruslan Skvortsov and Evgenia Obraztsova in Onegin

La danza

Per emulare il narratore anonimo presente nel romanzo di Puškin, Cranko sviluppa un linguaggio gestuale che mira ad ottenere un potente effetto drammatico. Il balletto infatti mette in luce l’interiorità dei personaggi, che Cranko ha sviluppato con grande maestria. Tra tutti, il ruolo di Tatiana è uno dei più ambiti dalle ballerine classiche: la trasformazione da giovane ragazza di campagna a donna sofisticata ed elegante richiede grandi capacità tecniche e interpretative.

In Onegin anche i pas de deux sono straordinariamente espressivi, in particolare quello del primo atto tra i due protagonisti, considerato tra i più difficili del repertorio moderno sul piano tecnico e interpretativo. Molto intensi anche la scena della lettera, quando Tatiana danza un duetto con l’immagine onirica di Onegin, e il pas de deux d’addio, che mostra l’esitazione della protagonista davanti al ritorno del suo amore giovanile che le confessa i suoi sentimenti.

<<L’ultimo passo a due è di una bellezza, di un’intensità e di un’emozione fortissima. – racconta Roberto Bolle – È un piccolo gioiello del balletto in cui viene mostrato un sentimento reale: da una parte la consapevolezza di Onegin che in ginocchio implora Tatiana di amarlo, ripensando a questo amore che tutti e due sentono, e dall’altra lei che alla fine gli dice “no, è troppo tardi”, stracciando la lettera nelle sue mani come lui aveva fatto anni prima, nonostante lei sia ancora innamorata di lui.>>

Consigli d’acquisto

Copertina del DVD di Onegin

Una delle versioni più famose di Onegin, attualmente l’unica disponibile in DVD e Blu-ray, è quella registrata nel 2017 alla Opera House Stuttgard. Nei ruoli principali di Tatiana e Onegin danzano Alicia Amatrian e Friedemann Vogel, mentre in quelli di Olga e Lensky ci sono Elisa Badenes e David Moore. Il DVD si può acquistare a questo link (aff)

Fonti

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