A Napoli si mastica sempre più danza in queste settimane. con stagioni fitte e teatri che si riempiono sempre di più. Esattamente quello che si aspettavano gli addetti ai lavori di una regione che ha sempre recitato la sua parte coreutica nelle faccende nazionali di Tersicore. In questi giorni si sta però parlando molto di Marco Auggiero e del suo ritorno in scena con la Mart Dance Company impegnata con il prossimo titolo “Óxido”, in scena domenica 19 maggio al Teatro Bolivar di Napoli.

Un titolo molto atteso perché lo stesso coreografo ha dichiarato di aver volutamente posticipato al termine delle nefaste vicende legate alla pandemia da Covid 19. Un brutto momento messo finalmente alle spalle con il debutto in prima nazionale domenica 19 maggio al Teatro Bolivar, apripista di una stagione che si annuncia ricca di date e di sorprese. Del resto Marco Auggiero non è affatto nuovo ai voli pindarici nel mondo dell’arte e della cultura a tutto tondo, basti pensare alle esperienze e competenze sempre in vortice, dai brand internazionali ai teatri di tradizione, dalla direzione dell’Arenile Dance Festival, dalle Universiadi 2019 di Napoli al debutto editoriale con la pubblicazione di “Flow”, dalle produzioni per RAI, Mediaset, SKY alle docenze e residenze in tutto il mondo.

E con il suo nuovo lavoro “Óxido”, il coreografo e direttore della Mart Dance Company non lesina energie, spiegando:

I pensieri non sempre limpidi, talvolta ossidati… Il pensare a sé e diffidare di tutto e tutti diventa terreno fertile per discriminazioni, sopraffazioni e violazione dei diritti umani “_Ossidazione dell’anima_”, ecco come lo chiamo questo stato di confusione, innaturalezza, di chiusura. La natura nasce per avvolgere, non per nascondersi dal simile. Non deride, né umilia la biodiversità. Nella mia mente sono solo atossici, i miei pensieri; incontrano le dignità, ma si dissolvono nel Caos esterno quasi come se fosse utopico lasciarsi andare ad abbracci e comprensione. Come se una nebbia penetrasse nei sentimenti, confondesse i pensieri cancellando prospettive ed orizzonti. Si avverte il vuoto, la povertà di empatia degenera sempre più in violenze e derisioni di ogni tipo; quando l’indifferenza si espande, si può giustificare con l’ignoranza? E così che si ossida l’anima: si allontanano i dolori ed il superfluo, e ci si avvicina al nucleo cercato, creato per restare in pace, egoisticamente liberi dal resto di niente.”

Con la regia e le coreografie dello stesso Marco Auggiero e con il contributo degli assistenti alla regia Giordana Carrese ed Alessandra Smorra, si è lavorato autenticamente ai testi scritti dal coreografo stesso a quattro mani con Giordana Carrese per la messinscena destinata ai suoi interpreti Francesca De Vita, Sara Lomazzo, Lia Ranieri e Giuseppe De Rosa. Per non lasciare nulla al caso, Marco Auggiero ha attinto dalle parole di Pierre Simon Laplace “la natura ride delle difficoltà di integrazione” diventate linfa vitale del suo “Óxido”.

Un accostamento alla letteratura non nuovo in Marco Auggiero, di cui si osserva da sempre una filosofia artistica e culturale frutto di anni di sperimentazione ed esperienza internazionale. Un modus operandi in scena e dietro le quinte che nasce come liberazione dagli schemi e dalle costrizioni della danza canonica, per approdare ad uno stile e un linguaggio del tutto personale e all’avanguardia. Una tecnica funzionale con un flusso di movimento continuo. Il personale linguaggio delle sue creazioni esplora la dimensione psico-emotiva dei danzatori, sperimenta continue contaminazioni con nuove forme artistiche ed espressive, spaziando nell’universo umano in tutte le sue direzioni e percezioni. 

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