Come ogni anno, il 29 Aprile si celebra la Giornata internazionale della Danza, momento di festa e di unione per gli appassionati del settore di tutto il mondo. Istituita nel 1982 per il Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’International Dance Council dell’UNESCO, la scelta della data non è casuale: essa coincide infatti con il compleanno di una delle figure più innovative della danza del ‘700: Jean-George Noverre, promotore del Ballet d’Action.

Marianela Nunez messaggio 2024
Locandina della Giornata Internazionale della danza 2024

Jean-George Noverre

Nato nel 1727 a Parigi, Jean-George Noverre fu un danzatore e coreografo francese che visse tra Parigi, Berlino, Londra e Stoccarda. A lui si deve la nascita di un nuovo genere ballettistico che segnò il confine tra la danza vista come solo intermezzo tra un atto e l’altro delle commedie di corte (nel XVIII secolo infatti i pezzi danzati non avevano alcuna storia o legame con la trama dell’opera messa in scena) e la danza indipendente che possiede una propria struttura narrativa, quella del Ballet d’Action.

Nonostante l’accesa disputa che si creò tra il ’73 e il ’75 con Gasparo Angliolini per la paternità della riforma del balletto pantomimo, Noverre viene ricordato soprattutto per la redazione delle Lettres sur la danse et sur les ballets (per le quali Angiolini accusò il collega di plagio), nelle quali veniva teorizzato un nuovo genere di danza che doveva sostenere un equilibrio fra teatro, danza, musica e scenografia.

Per Noverre infatti, un buon balletto doveva essere:

Una pittura vivente delle passioni, dei costumi, degli usi, delle cerimonie di tutti i popoli della terra; di conseguenza, deve essere pantomimico in ogni suo aspetto e parlare all’anima attraverso gli occhi.

I punti principali delle Lettere di Noverre, pubblicate per la prima volta nel 1760 ma poi rivedute ed ampliate varie volte, riguardavano in primo luogo la necessità di aggiungere anima e spirito sia alle coreografie che ai danzatori stessi, che non dovevano limitarsi a mostrare solo la propria tecnica ma soprattutto le proprie emozioni. Il coreografo teorizzava inoltre, da una parte la scelta del genere tragico per la creazione coreografica, che meglio si addiceva alla danza, dall’altra l’eliminazione delle maschere e l’utilizzo di costumi poco ingombranti che permettessero ai ballerini di muoversi al meglio.

Giornata internazionale della danza 2024
Jean Georges Noverre, ideatore del Ballet d’Action

Il messaggio del 2024

Il messaggio di quest’anno è stato affidato alla meravigliosa Marianela Núñez, Principal Dancer del Royal Ballet di Londra nonché stella applaudita in tutto il mondo:

A memory is not enough to make history. And the history of a theatre, like that of each one, is also the history of others, of how an art like dance migrated and grew in different latitudes. The walls of the Royal Ballet treasure photographs that narrate the journey, history calls for its protagonists and dance in Argentina shines with each of those names. Often, institutions submerge themselves in silent anonymity, without faces or surnames, avoiding facing the echo of the past. The organizations promoted and supported by ITI-UNESCO, such as the Argentine Dance Council, that frequently act as a wall that stops forgetfulness.

I am with you all in the commitment to rescue and revitalize the history of masters, artists and choreographers who have enriched the world of dance, deserving of being heard by future generations. Let us all know that we are not spectators, but inheritors of a tradition forged with art, dignity and sacrifice, nourishing our path with vocation and love for beauty. Although the future and the present capture our attention, without the solid foundation of the past, without the fertility of our land, the dance tree cannot flourish. The roots are tradition and at the same time… nutrients.

Giornata internazionale della danza 2024
Marianela Nunez – Photo Credit: Sophia Evans, The Observer

Il messaggio in italiano

“Non basta un ricordo per fare la storia. E la storia di un teatro, come quella di ognuno di noi, è anche la storia degli altri, di come un’arte come la danza sia migrata e cresciuta in diverse latitudini. Le pareti del Royal Ballet custodiscono fotografie che raccontano il viaggio, la storia richiede i suoi protagonisti e la danza in Argentina risplende con ognuno di quei nomi. Spesso le istituzioni si immergono in un silenzioso anonimato, senza volti né cognomi, evitando di confrontarsi con l’eco del passato. Le organizzazioni promosse e sostenute dall’ITI-UNESCO, come l’Argentine Dance Council, che spesso agiscono come un muro che impedisce l’oblio.

Sono con voi tutti nell’impegno di salvare e rivitalizzare la storia di maestri, artisti e coreografi che hanno arricchito il mondo della danza, meritando di essere ascoltati dalle generazioni future. Facciamo sapere a tutti che non siamo spettatori, ma eredi di una tradizione forgiata con arte, dignità e sacrificio, nutrendo il nostro cammino con la vocazione e l’amore per la bellezza. Anche se il futuro e il presente catturano la nostra attenzione, senza le solide basi del passato, senza la fertilità della nostra terra, l’albero della danza non può fiorire. Le radici sono tradizione e allo stesso tempo… nutrimento.”

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